martedì 1 settembre 2015

Un'estate da ridere, un'estate di noi.




Oggi tutti hanno scritto qualcosa, praticamente tutti hanno pubblicato una foto su instagram "Hello September", o un post sul blog o ancora uno stato su facebook per salutare il nuovo anno, la fine dell'estate e l'inizio ancora una volta di tutto quello che avevamo lasciato prima delle vacanze. 


E allora oggi voglio ricominciare anche io, da dove ho lasciato, da quel momento esatto in cui ho detto basta, in cui ho messo da parte la mia creatività, la mia voglia di scrivere e raccontare, in cui ho scelto di vivere e farmi prendere dalle cose senza metterle nero su bianco. Proprio da quel momento lì voglio riprendere, perché questa estate merita qualche parola. 
Questa estate merita di essere ricordata, rivissuta, ripensata e messa così nero su bianco, perché ogni volta che questo inverno ci sembrerà buio e infinito possiamo guardare indietro e renderci conto che con le persone giuste anche il freddo e il sole che tramonta alle 4 di pomeriggio possono essere belli. 

Questa estate così, piena di progetti che si sono smontati, di avventure decise all'ultimo minuto, di cose nuove da vedere, toccare, assaggiare e assaporare. Un'estate in cui ho imparato tante cose. Una più bella dell'altra. 
Ho imparato che dopo una notte di viaggio in pullman ti serve almeno un giorno per recuperare, ho imparato che ci si può sentire a casa anche se la casa non è la tua, ed è questo il bello di avere qualcuno accanto. Ho imparato che anche io posso lasciarmi andare, perché quando lo faccio succedono delle cose meravigliose. Ho imparato che i sassi possono essere anche rosa.Ho imparato che condividere le cose gli da un valore molto più grande, che più si è meglio si sta. Ho imparato che i tramonti sono sempre meravigliosi,che la parola più quotata di questa estate è PAZZESCO! Che gli amici quelli veri li ritrovi uguali anche dopo un anno che non vi vedete, e vi volete ancora tanto bene. 
E poi ho realizzato, si ho messo a fuoco quello che in realtà già avevo nella mia vita ma che forse non ho mai considerato così importante fino a che non lo mostri a qualcuno. Ho realizzato che la mia non è una famiglia normale, ho realizzato che si possono fare vacanze comuni anche in 35 se l'hastag è invitachitepare, che si possono riscrivere canzoni, che si possono fare falò e ballare musica anni 60 sulla spiaggia. Che si può ascoltare i desideri e le necessità degli altri e si può imparare a metterli prima dei propri. 

E poi ancora ho visto l'amore, ma non quello smielato o quello filosofico. Ho visto quello reale, della vita di tutti giorni. L'amore tra i fratelli, tra gli amici. L'amore quello che ti spinge a gridare sempre "Gianluchino", che è lo stesso che ti fa discutere per ore in macchina, e lo stesso che ti fa apprezzare di più ogni cosa che ti circonda. L'amore che ti consola e con il quale puoi consolare, quello che ti fa venire voglia di scoprire posti, di fare tutte le cose che non hai mai avuto il coraggio di fare, anche quelle stupide. Si quell'amore lì, che pensavi che per te non sarebbe stato possibile, e invece eccolo qui. 



Quindi grazie a tutti quelli che ne hanno fatto parte, perché senza ognuno di loro non avrei scoperto tutto questo. 



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